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FIGLI DEL DESERTO

In un ambiente ostile, lunare e arido, il popolo Saharawi sopravvive da circa 40 anni, tra stenti e rivendicazioni. In questo fazzoletto di terra desertica d’Algeria, lontani dalle pescose coste dell’Atlantico dei loro padri, costretti a fuggire dal massacro, le nuove generazioni sognano quel mare che oggi rivive solo nei racconti degli anziani, sotto le tende polverose e infuocate dal sole. Qui ha inizio la storia di Fatima, Maina e Mohamed, tre bambini del campo profughi di El Ayoun, vicino Tindouf. Arrivati in Italia grazie a un’organizzazione no profit insieme ad altri coetanei, i tre si scontrano con il mondo nuovo e sconosciuto che si presenta ai loro occhi. Traffico, negozi, luci e caos: tutto è nuovo qui, attraente, emozionante, ma anche spaventoso. Del mare, che finalmente attraversano con lo sguardo, non comprendono l’immensità, ma riescono a palparne la poesia immaginifica, come solo la purezza infantile può fare. I timori, le amicizie e la spontaneità di questi “figli del deserto” ci accompagnano in questa loro avventura fatta di sorrisi, emozioni e riflessioni e ci permettono di scoprire il nostro mondo attraverso i loro occhi, per poi tornare in quel deserto a cui ormai appartengono.

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